LA PANTAFA
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3 settembre 2020
Amore…
…come si può non provare un senso di gratitudine verso il nostro idioma – con i suoi dialetti – evocazione della nostra comune identità, che per mezzo del linguaggio consente di celebrare la Vita, come accade, ad esempio, quando attraverso la Voce risvegliamo l’Energia della Forza Creatrice insita nella parola Amore.
Tempo fa, pur considerando che in Amore – ma non solo – il Tempo e lo Spazio non esistono, una Voce amica mi svelò, invece di ri..velarla, l’ormai quasi dimenticata fonte di questa Logos: Suono che diviene parola e che allo stesso “tempo” diviene Luce, quindi Energia visibile. E’ una vibrazione, un’oscillazione che si materializza, si cristallizza, con il suo preciso Colore e Frequenza, quando viene pronunciata con Gioia, cioè con consapevolezza, la parola Amore.
Ma se scrivo dell’Amore inevitabilmente mi avvicino, senza alcun timore però, al suo immaginifico contrario che è vocalizzato con ciò che esprimiamo, o crediamo di esprimere, attraverso la parola “Morte”, ovvero Mors, di cui Amors è l’origine etimologica e viceversa. Come mai prima d’ora, in questo nostro “attuale” Tempo e Spazio, Amors e Mors si confrontano, in noi e fuori di noi, in una singolar tenzone. E’ accaduto che un veleno, che ha raggiunto intime recondità, sta infettando e influenzando velocemente i nostri equilibri psichici e fisici interni ed esterni, che divengo fragili quando Armonia e Ordine “non sono in casa”. Questa bruma velenosa prende il nome di Paura che ahinoi si sta levando, sta crescendo, imperando dittatoriamente, soprattutto laddove Verità e Libertà hanno lasciato il posto alla menzogna e alla prevaricazione. Seppure l’alternanza tra Luce e Oscurità sia naturalmente regolata da Leggi Cosmiche che vanno ben oltre quelle che noi esseri umani siamo soliti stabilire – modificandole di sovente alla nostra bisogna – ciò nonostante è necessario far luce ove Luce non c’è, dove strambe ombre danzano, con astuta leggiadria, da troppo tempo. Il controcanto intonato dai Colori e dalle Forme delle immagini incise dalla mano ferma e sicura di Onelia Capomagi e raccolte nel suo Quaderno da Disegno, diviene invece una sonora rappresentazione, manifesta a tutti i Sensi – non solo i primi cinque – di una Luce dal riverbero inconfondibile, inequivocabile, che può esserci di ausilio per illuminare e riscaldare questi anfratti, resi bui dall’oscurità che alberga sempre quando e dove la paura è l’indiscussa padrona.
Mi verrebbe da dire, giocando ma non troppo con le parole, che questi Colori, queste Forme, come ho già scritto, siano state date alla luce per fare luce dove Luce non c’è attraverso gli attributi raggianti che l’Anima di questa Artista da Bottega conosce da tempo immemore, dato che fin da fanciulla ella dispone dei giusti talenti – non riferendomi alle monete – come pure del giusto e necessario ardire, avendo scelto la Libertà come espressione irrinunciabile per essere un essere vivo, memore che solo l‘impervio viaggio terreno che porta alla Verità – o perlomeno ci conduce nei sui paraggi – è il cammino necessario per attuare la liberazione del nostro Cuore dalle molteplici differenti e soggettive paure, che sono spesso la causa primaria di mal-essere o addirittura di morte, interiore o esteriore che sia.
Godiamoci quindi il Viaggio e se mentre voltiamo le pagine di questo Album dei ricordi – come se fosse il nostro diario – dovessimo sentir crescere in noi la malinconia o anco la tristezza, lasciamo che questo sentire risuoni in noi: ascoltiamolo, non cacciamolo via allontanandolo da noi. Se invece, soffermandoci su alcune tavole – le fermate di questo viaggio – sarà un ilare sorriso a fare capolino nella mente, lasciamo che sia. Apriamo dun- que i nostri Occhi – non solo i primi due – come pure i nostri Cuori alla magia dei Colori, delle Forme e del Bagliore, che fuoriescono, escono fuori, da queste Opere fatte a mano ma con l’aiuto del Cuore. Sono certo che Onelia, perlomeno per il breve tratto di strada che seguirà, potrà esserci da guida. Proviamo a seguirla in questo suo racconto per immagini, perché ciò potrebbe destare la nostra Memoria di questo recente passato, che per molti di noi è stato un tempo di angusta solitudine, di opprimenti tristezze e di pregnanti dolori. Con lei, guidati dalla sua mano sensibile e sensitiva, troveremo comunque una leggera leggerezza, il conforto che un gesto d’Amore genera irresistibilmente nel Cuore di tutti, perché sono intimamente convinto che i disegni di Onelia anche questo vogliano essere: Gesti d’Amore… a Colori.
Riego Gambini